L’industria alimentare richiede prodotti specifici per prolungare la shelf life e fare in modo che le proprietà organolettiche possano rimanere inalterate.
Nel dettaglio, gli additivi alimentari sono sostanze utilizzate per diversi scopi nell’industria alimentare. Tra le funzioni principali degli additivi alimentari ci sono la conservazione e l’estensione della durata di conservazione dei prodotti alimentari che possono essere soggetti ad ossidazione.
Vediamo quali sono gli additivi alimentari e quali sono le loro le principali funzioni.
Conservanti: quali sono i più utilizzati
Tra i conservanti più antichi c’è sicuramente il sale che veniva impiegato per impedire il precoce deterioramento di pesce e carne.
I conservanti, quindi, sono degli additivi alimentari che sono utilizzati per prevenire la crescita di batteri, funghi e muffe, che possono rendere pericoloso e insalubre un alimento.
Tra i conservanti alimentari più comuni ci sono l’acido sorbico, il benzoato di sodio, i nitrati e i nitriti.
Tra i conservanti ampiamente utilizzati nell’industria alimentari ci sono gli antiossidanti che sono utili per prevenire l’ossidazione dei grassi nei prodotti alimentari. Ciò permette di evitare l’insorgere di sapori poco gradevoli e una perdita di qualità dei prodotti.
In più, senza l’aggiunta di un conservante antiossidante i cibi possono irrancidirsi o cambiare colore.
Da quanto finora detto, ci rendiamo conto che i conservanti sono fondamentali per evitare che alcuni alimenti possano creare pericolose intossicazioni come il botulismo e per mantenere inalterate le proprietà dell’alimento, in maniera tale che possa essere conservato per lungo tempo.
Gli addensanti: additivi per migliorare le caratteristiche fisiche
Altra categoria di additivi alimentari sono contraddistinti dagli addensati. Questi ultimi sono realizzati per migliorare alcune caratteristiche fisiche del prodotto.
Tra queste ci sono la consistenza e alla stabilità nel tempo. Alcuni esempi di addensanti utilizzati nell’industria conserviera includono carragenina, gomma di xanthan e agar-agar.
Questi additivi sono spesso utilizzati in preparazioni come budini, salse, zuppe e così via. L’utilizzo degli addensanti, quindi, rende più viscosi nella consistenza e appetibili agli occhi del consumatore.
La maggior parte degli addensanti sono di origine naturale e il loro utilizzo non è riconducibile a nessun rischio di natura tossicologica.
Acidificanti: additivi per il prolungamento della vita degli alimenti
Gli acidificanti sono utilizzati per abbassare il pH dei prodotti alimentari. La loro aggiunta può essere necessaria per prevenire la crescita di batteri patogeni che possono contaminare i cibi.
Nel dettaglio, nell’industria conserviera vengono utilizzati acidificanti tra i quali possiamo annoverare: l’acido citrico, l’acido lattico e l’acido ascorbico.
Coloranti: a cosa servono e perché vengono impiegati in ambito alimentare
Infine, parliamo dei coloranti alimentari che sono impiegati per migliorare i colori dei prodotti alimentari.
Alcuni coloranti alimentari sono di origine naturale oppure di origine animale. Alcuni esempi di coloranti utilizzati nell’industria conserviera includono carotenoidi, clorofille e antociani.
Conclusioni sugli additivi alimentari
L’utilizzo di additivi alimentari è normato dalle autorità sanitarie e i produttori alimentari sono tenuti a rispettare i limiti di dosaggio previsti, che sono appositamente indicati per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori.
Inoltre, sia nella preparazione che nella conservazione degli alimenti è autorizzato solo l’impiego di quegli additivi che sono contraddistinti da un codice europeo, che inizia con la lettera E affiancato da numero progressivo ed elencati in una lista positiva.
Infine, gli additivi possono essere impiegati solo nel caso in cui il loro impiego sia giustificato e non possano essere sostituiti da altri ingredienti.
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