Emergenza idrica: i consigli per un consumo di acqua sostenibile con la chimica

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Emergenza idrica: questo è un concetto con cui familiarizziamo ogni estate. Ci sono regioni nel nostro paese che devono necessariamente razionalizzare le forniture idriche per poter permettere alle attività commerciali e industriali di non bloccarsi e allo stesso tempo di moderare i consumi domestici.

“L’acqua è un bene prezioso” – quest’espressione, che sembra banale e usurata, tuttavia, ci suggerisce ancora che questa è una delle risorse più a rischio ed è anche quella più necessarie alla sopravvivenza delle specie viventi sul pianeta.

Con il cambiamento climatico, l’avanzata dei deserti e la salinizzazione delle zone costiere c’è sempre un maggior bisogno di acqua potabile. In tal senso, proprio questa necessità ha richiesto la realizzazione di tecnologie, prodotti e impianti che possano effettuare la potabilizzazione dell’acqua.

L’efficienza delle infrastrutture: la localizzazione di parte degli sprechi

Un dato di fatto acclarato è che la rete infrastrutturale che porta l’acqua alle nostre case è carente od obsoleta. Questo genera una grande dispersione di una risorsa complessa da gestire.

Possiamo permetterci di sprecare acqua potabile? Certamente, no. Per questo nel corso del tempo sono state promosse delle strategie di consumo consapevole dell’acqua oltre alla tutela diretta e indiretta della risorsa idrica.

In particolare, in questo contesto di precarietà dovuta a più fattori, che abbiamo citato nei paragrafi precedenti, ecco che risulta indispensabile valutare e individuare diverse possibili sorgenti di approvvigionamento.

Non solo: bisogna considerare che ci sono diversi studi che hanno come focus principale i processi di potabilizzazione dell’acqua, proprio al fine di utilizzare quelle sorgenti che non sono idonee nel loro stato naturale e quindi non adatte all’impiego umano. Per combattere l’emergenza idrica, pertanto, è necessario muoversi su più fronti, tra cui proprio quello della ricerca.

Per capire meglio questo concetto possiamo fare riferimento agli studi condotti per la potabilizzazione delle acque dei fiumi cittadini oppure dell’acqua di mare.

Quali caratteristiche deve avere l’acqua potabile?

L’acqua per il consumo umano deve avere delle caratteristiche organolettiche e fisiche peculiari oltre a essere conforme a precisi parametri igienici.

L’acqua che può essere ricavata da quelle che sono definite fonti primarie, come falde, laghi e fiumi (in particolar modo quelli che hanno un corso superficiale) non risponde alle caratteristiche di potabilità necessarie proprio per l’utilizzo e il consumo umano.

Tuttavia, grazie alla presenza di tecniche e prodotti specifici per il trattamento e la potabilizzazione delle acque è possibile immettere l’acqua proveniente da fonti primarie all’interno dei nostri acquedotti.

Il processo di potabilizzazione dell’acqua avviene in specifici impianti e si compone di più fasi:

  • depurazione;
  • trattamento;
  • disinfezione.

Questi passaggi sono necessari per purificare l’acqua da eventuali agenti patogeni e modificare le proprietà organolettiche per avere un prodotto adatto al consumo umano.

Gli impianti di potabilizzazione si occupano non solo dell’acqua destinata alla rete idrica, ma anche all’acqua impiegata presso i siti industriali.

Come abbiamo visto, la potabilizzazione è un processo fondamentale per garantire l’utilizzo di acqua sicura per il consumo umano. Prochin Italia mette a disposizione prodotti specifici per la potabilizzazione e il trattamento dell’acqua: contattaci per maggiori informazioni e preventivi personalizzati.