Solitamente, durante le perforazioni, si utilizzano fluidi additivi che servono soprattutto per rimuovere e trasportare i detriti evitandone la sedimentazione, lubrificare e raffreddare i macchinari ed evitare i crolli delle pareti perforate. La scelta dell’additivo, può condizionare l’avanzamento del lavoro.
Fino alla prima metà del 1900 erano utilizzati fluidi di perforazione a base d’olio, poi si è cercata una soluzione più ecocompatibile che avesse una base d’acqua e con prestazioni più elevate, finché non si è arrivati all’utilizzo dei silicati nel drilling.
Quali sono i vantaggi?
Quali sono i vantaggi dell’utilizzo dei silicati nel drilling?
Da diversi anni, quindi, i fluidi di perforazione a base di silicati sono diventati una validissima alternativa a quelli a base di olio.
I vantaggi sono davvero tantissimi, poiché i silicati:
- sono più economici;
- non danneggiano l’ambiente;
- vantano una stabilità superiore;
- vantano un elevato controllo della corrosione;
- migliorano la cementazione;
- sono termostabili, compatibili a temperature basse o che superino i 300°.
Il fluido di perforazione a base di silicati consente una maggiore stabilità del pozzo grazie ad una combinazione ben precisa di reazioni chimiche, come la gelificazione e la precipitazione.
Silicati come acceleratori di cementazione
Inoltre, i silicati sono utilizzati anche per intercettare acqua nelle riserve di petrolio o gas, e come acceleratori di cementazione.
Un sistema di cementazione efficace, nella progettazione e nella messa in opera, è uno step fondamentale per il successo commerciale di un pozzo di gas o di petrolio, poiché la cementazione fornisce un forte legame tra il rivestimento e la formazione e, in più, protegge il tubo.
In conclusione, i silicati sono prodotti chimici industriali considerati tra i meno pericolosi in uso al giorno d’oggi, sono riconosciuti come sicuri dalle normative vigenti e non sono classificati tra i prodotti tossici o pericolosi.