Quali prodotti professionali servono per il trattamento delle acque delle piscine

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Amata da grandi e piccini, la piscina si presta a soddisfare tanto le esigenze agonistiche quanto quelle ricreative di chi ne usufruisce. Gli imprenditori non commettano però l’errore di pensare che la funzione ludica e sportiva, che solitamente l’utenza attribuisce a questa struttura, possa farne passare in secondo piano il tema dell’igiene. Tutt’altro. Che sia all’interno di un impianto sportivo o balneare, che si trovi in un parco acquatico o in una struttura termale, che sia interrata o fuori terra, se non fatta oggetto di un’adeguata attenzione sanitaria, la vasca può potenzialmente divenire l’ambiente ideale per la proliferazione di agenti patogeni. Ecco perché è indispensabile che proprietari e gestori individuino i prodotti più adatti al trattamento dell’acqua delle piscine.

Controllo del pH dell’acqua

Il trattamento dell’acqua delle piscine non può che avere come punto di partenza l’esame del pH, eseguibile mediante tester digitali, strisce reattive, o appositi kit facilmente rinvenibili in commercio. Questi strumenti ci consentiranno per l’appunto di appurare se il pH dell’acqua della nostra piscina è a livelli ottimali (vale a dire se ricompreso in un arco di valori tra 7,2 e 7,4). Generalmente, è raro trovare livelli di pH inferiori al limite minimo; più di frequente, si riscontra un eccesso che va corretto mediante l’utilizzo di riduttori di alcalinità. Questi prodotti chimici, anch’essi molto diffusi sul mercato, vanno diluiti in acqua, e permettono di riportare il pH a livelli ottimali, da monitorare successivamente ogni 2-3 giorni.

Trattamento al cloro o con elettrolisi per sanificare la piscina

Garantire l’igiene di una piscina non è però attività che si riduce alla mera analisi del pH. A questo primo passo deve seguire un processo di disinfezione o sanificazione che può essere posto in essere utilizzando una pluralità di metodi. Il più diffuso è senz’altro il trattamento mediante cloro, che permette di ottenere un’ottima disinfezione eliminando i batteri e le alghe presenti in acqua, senza però spendere cifre eccessive. Il cloro è acquistabile in forma granulare, liquida o in pasticche. Queste ultime sono le più consigliabili, essendo ognuna di esse già dosata. Unica controindicazione di questo trattamento delle acque delle piscine è che il cloro aumenta il livello di acido isocianurico in vasca, per far fronte al quale bisogna ricorrere a frequenti ricambi d’acqua.

Per chi non voglia ricorrere all’utilizzo del cloro, si può effettuare il trattamento delle acque delle piscine mediante l’elettrolisi di sale, un’alternativa interessante perché rispettosa dell’ambiente. La tecnica in oggetto prevede l’aggiunta di sale all’acqua della piscina, in maniera proporzionale alle dimensioni della vasca (si consigliano tra i 3 e i 5 grammi per litro), a cui farà seguito l’installazione di uno sterilizzatore a sale che, tramite elettrolisi, sarà in grado di produrre cloro dal cloruro di sodio immesso in acqua. I vantaggi di questo sistema sono dati dai bassi costi di manutenzione e dalla mancata aggiunta di sostanze chimiche in acqua; gli svantaggi sono invece costituiti dal rischio incrostazioni e corrosioni che il sale può provocare nell’impianto.

Trattamento ad ozono per piscine

Molecola dalle elevate proprietà disinfettanti e ossidanti, l’ozono si presta perfettamente ad essere utilizzato nel trattamento delle acque delle piscine. Si tratta di una tecnica innovativa, la quale prevede l’utilizzo di un generatore di ozono, posto all’uscita del filtro di depurazione, ed alimentato ad energia elettrica. I vantaggi del trattamento ad ozono sono: disinfezione massima senza effetti collaterali; aumento della quantità di ossigeno nell’acqua; risparmio idrico e, in generale, sostenibilità ambientale. Gli svantaggi sono invece dati dagli alti costi di gestione, dalla necessità di dotarsi di filtri dal rapido funzionamento, dall’impossibilità di conservare ozono, che quindi andrà prodotto ogni qualvolta ve ne sarà la necessità.

Trattamento UV per acqua della piscina

Quello effettuato mediante l’utilizzo di raggi ultravioletti non è un trattamento delle acque delle piscine a se stante, bensì da affiancare all’utilizzo del cloro, del quale migliora gli effetti attenuandone al contempo le controindicazioni. Si tratta di un sistema che prevede un impianto costituito da una lampada al quarzo, al cui interno sono presenti argon e mercurio, la cui azione combinata assicura un’intensa sterilizzazione dell’acqua della piscina. Lo svantaggio di questo trattamento risiede nei costi di gestione e manutenzione; le lampade sono infatti soggette ad usura, il che richiede che esse vengano sostituite ad intervalli di tempo regolari. C’è da dire, però, che gli impianti di ultima generazione prevedono un sistema di pulizia automatica delle lampade, capace quindi di assicurare le migliori prestazioni anche su periodi di tempo più lunghi.

Trattamento piscine con ossigeno attivo per soggetti delicati 

Il trattamento con ossigeno attivo risulta particolarmente indicato per le piscine frequentate da bambini e/o da soggetti che soffrono di allergie o irritazioni. Ciò in quanto esso prevede pur sempre l’utilizzo del cloro, ma in misura ridotta, essendo largamente sostituito dall’ossigeno attivo. Acquistabile in pasticche, in forma liquida o granulare, questo elemento permette una buona sterilizzazione dell’acqua, senza però irritare gli occhi , le vie aeree, o le mucose. Gli svantaggi di questo trattamento sono dati dai costi, in genere più elevati rispetto a quelli di altri sistemi; inoltre, l’ossigeno attivo è molto sensibile alle variazioni del pH dell’acqua, il che richiede una costante e attenta verifica degli equilibri biochimici all’interno della vasca, al fine di garantire la migliore disinfezione possibile.